I masnadieri, alla Scala la rappresentazione dei “fuorilegge” di Verdi
Postato il 28 Gennaio 2019
I Masnadieri ed il fascino di Verdi per la Ribellione
Con i Masnadieri, per la prima volta Giuseppe Verdi dimostra apertamente il suo apprezzamento per i fuorilegge ed i briganti, gli avversari di un potere costituito che il grande maestro giudicava pigro e corrotto. Tuttavia l’opera tratta dalla tragedia di Friedrich Schiller non è certo la prima in cui il compositore esprimeva il suo disappunto per la Repubblica Romana. Analizzando la sua famosissima trilogia del popolo (Rigoletto, Il Trovatore e Traviata) vediamo borghesi ed aristocratici rappresentati come corrotti, persone malvagie le cui macchinazioni non hanno altro scopo se non soddisfare i propri desideri meschini. Coloro che li ostacolano (l’Ernani, Il Corsaro e i guerriglieri dell’Alzira, per citarne alcuni) sono gli eroi, i protagonisti dell’opera.Biglietti per i Masnadieri alla Scala di Milano, la trama
Protagonista dell’opera è Carlo, figlio del reggente di Mor, divenuto capo di una banda di ladri e briganti dopo aver ricevuto una lettera firmata dal padre, che gli proibisce il ritorno a casa. In realtà la lettera è stata scritta e contraffatta dal fratello Francesco, che spera d’impadronirsi dei possedimenti del padre allontanando il primogenito da casa. Mentre cresce il nervosismo per la lontananza di Carlo, un servo travestito da guardia, assunto da Francesco, annuncia al reggente di Mor la morte di Carlo. Il servo, tuttavia, si pente subito dopo e confessa ad Amalia, l’amata di Carlo, che il ragazzo è ancora vivo. Scoperto il tradimento, Francesco getta il padre in un pozzo e lo lascia li a morire di fame, intanto Amalia raggiunge Carlo nella foresta e lo informa delle macchinazioni del fratello. Carlo giura vendetta verso Francesco e sveglia i masnadieri, ordinando loro di prepararsi alla battaglia. All’alba attaccheranno il castello di Mor.